Nel ultimi mesi l’esplosione dello Smart working è stata esponenziale: quasi il 99% delle aziende hanno scelto di lavorare da casa. Lavorare in smart working non è semplicemente “lavorare da casa” ma molto di più. E’ una vera e proprio rivoluzione nell’organizzazione lavorativa, nel concezione tradizionale del lavoro.
Gran parte dei dipendenti preferiscono lavorare da casa per i seguenti motivi:
- Grande flessibilità di spazio e tempo;
- Riduzione dei costi;
- Aumento della produttività.
I dati dello Studio Italiano
Ma cosa preferiscono i lavoratori italiani? Il lavoro da casa o il lavoro in ufficio?
Da uno studio effettuato su un campione di oltre 10.000 impiegati in 12 settori industriali, di cui 1.003 in Italia (482 donne e 521 uomini), sia dipendenti sia manager, si osserva che la maggior parte di essi preferiscono lavorare senza obblighi o condizioni di spazio – tempo.
L’obiettivo di un’azienda che vuole essere competitiva e al passo con i tempi deve creare un nuovo modello aziendale con una nuova strategia: creare un organico aziendale che riesca a lavorare in qualsiasi posto del mondo, senza essere per forza in ufficio.
A parole può sembrar semplice, ma metterlo il pratica è tutt’altra cosa, soprattutto perché c’è un elemento che non deve cambiar mai: la produttività.
Sì, la produttività è la sfida costante e non deve mai calare. Così come la collaborazione, infatti le aziende devono essere in grado di garantire un supporto costante a tutti i dipendenti, indipendentemente dalla posizione geografica in cui si trovano.
I giovani più propensi allo Smart working
Il lavoro tradizionale è molto più apprezzato dal fascia Senior over 55, infatti, il:
- 52% vorrebbe lavorare rispettando gli orari tradizionali;
- 62%, in caso di smart working, rimarrebbe nello stesso luogo;
I giovani invece invertono nettamente le tendenze degli Over:
- il 53%, con la possibilità di lavorare da casa, si trasferirebbe altrove;
- il 66% preferirebbe poter lavorare in orari flessibili, decidendo dove e quando lavorare.
Il futuro del lavoro: Smart working prolungato?
I dati che emergono dal Studio sono piuttosto interessanti ed anticipano ciò che vedremo nei prossimi anni.
La modalità di lavoro preferita, sui soggetti campionati, è il lavoro ibrido: una via di mezzo tra il lavoro da casa e il lavoro in presenza.
Gli altri dati rivelanti fanno emergere una situazione diametralmente opposta:
- il 22% tornerebbe in ufficio con orari tradizionali;
- il 34% invece lavorerebbe da casa per sempre: il 20% uomini, il 14% donne.
La sicurezza informatica: un problema da risolvere
Garantire un servizio efficiente e sicuro per tutti i dipendenti che continueranno a lavorare da casa non è uno scherzo, soprattutto quando si ha a che fare con la sicurezza informatica.
Le imprese italiane sono state colte all’improvviso e non erano assolutamente pronte ad affrontare il lavoro da casa, infatti, sempre in base allo studio sopra citato, la sicurezza informatica nelle aziende presenta delle gravi lacune:
- il 39% utilizza esclusivamente password, con il rischio di furti o perdita di informazioni;
- solo il 28% utilizza l’autentificazione a due fattori;
- il 13% utilizza, invece, dati biometrici.
Questo dimostra che ci sono molti aspetti su cui dover migliorare, soprattutto ora che le debolezze sono state pienamente mostrate!